Vittoria per la comunità studentesca di Bari: bloccato il bando MAECI

Martedì 9 aprile c’è stata la più grande giornata di mobilitazione nazionale universitaria per la Palestina

L’inizio di una primavera calda per tutta la comunità studentesca e accademica.

Contro il bando MAECI e ogni collaborazione con lsraele e la filiera bellica, per la Palestina libera!

  • Una delegazione di studenti e docenti ha incontrato il Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale portando le richieste di ritiro del Bando e di revisione degli accordi di ricerca scientifica per tecnologie ad uso duale
  • In occasione dello sciopero indetto dall’USB centinaia di lezioni sono state bloccate o dedicate ad un dibattito sulla questione palestinese, diverse attività e servizi sono stati bloccati dai lavoratori. 
  • Più dị 30 atenei mobilitati con presìdi, flash mob e assemblee: un’altra vittoria è arrivata a Bari dove il Senato Accademico ha deliberato la non partecipazione al bando MAECI. Prosegue l’occupazione a oltranza della Federico II di Napoli, è stato occupato simbolicamente il Politecnico di Milano e al Politecnico di Torino si è ottenuta una riunione straordinaria del senato accademico.

La giornata di martedì 9 aprile segna un passaggio importante: la comunità studentesca e accademica non sarà complice del genocidio e di lsraele. Il bando MAECI è soltanto la punta dell’iceberg rispetto ai tantissimi accordi che legano il nostro sistema formativo e la ricerca con i conflitti in corso in tutto il mondo, per questo è importante rilanciare la necessità del Boicottaggio accademico in tutta Italia.

La prossima tappa sarà la seconda assemblea nazionale tra studenti, docenti e ricercatori che si terrà il 17 aprile.

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VITTORIA PER LA COMUNITÀ STUDENTESCA DI BARI: BLOCCATO IL BANDO MAECI

Dopo la giornata di mobilitazione nazionale di oggi la comunità studentesca di Bari ha ottenuto lo storico risultato del blocco del Bando MAECI, come abbiamo preteso nelle ultime due settimane. 

Il Senato accademico di Bari, inoltre, ha sostenuto:

  • l’appoggio della risoluzione ONU del 25 marzo 2024 nella richiesta di cessare il fuoco per una pace giusta  al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi della situazione umanitaria;
  • che sarà parte attiva nelle consultazione della Commissione Europea sulle Tecnologie dual use in scadenza il prossimo 30 aprile 2024;

Quelli ottenuti oggi sono risultati che riecheggiano a livello nazionale l’importanza del boicottaggio accademico, come vediamo dalle mobilitazioni che hanno visto protagoniste tutte le università italiane, e che dimostrano che solo con la lotta portata avanti quotidianamente nelle università e nelle piazze potevano essere conseguiti. Negli atenei di tutta Italia ci siamo mobilitati in sinergia con tutti gli studenti e le studentesse che sentivano la responsabilità impellente di schierarsi al fianco del popolo palestinese. 

La vittoria di oggi ci dice a gran voce quanto sia essenziale non smettere di combattere la deriva bellica che negli ultimi anni scuole e università stanno prendendo. Il blocco del Bando MAECI ottenuto oggi è solo l’evidenza di una piccola crepa che nasconde un intero sistema in crisi che oggi non può che riconoscere la gravità del genocidio di cui Israele si sporca le mani. Proprio per questo il 17 aprile ci sarà un’assemblea nazionale telematica in cui si continuerà a costruire il percorso di lotta che vede studenti e mondo accademico unito contro gli accordi con industria bellica, Israele e la NATO. 

Non smetteremo di mobilitarci finché la Palestina non sarà libera dell’entità sionista occupante, finché non sarà fermato il crudele genocidio di cui oggi siamo tutti testimoni. La lotta al fianco della Palestina passa necessariamente dal boicottaggio accademico e dalla denuncia di ogni collaborazione col regime sionista, dunque per questo oggi ribadiamo quanto sia importante non smettere di far sentire la nostra voce e quella della resistenza di tutti i popoli oppressi. 

I risultati ottenuti oggi ci confermano in quale direzione la comunità studentesca accademica deve andare: non fermeremo la lotta, non ci piegheremo alla repressione e continueremo a riprenderci tutto lo spazio universitario di cui abbiamo diritto!

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